Non tarda ad arrivare la replica di Francesco Grandinetti alle parole del consigliere Talerico: “Noi lametini non abbiamo bisogno né di difensori d’ufficio né di lezioni da chi ci ignora 364 giorni l’anno e risuscita per le elezioni ”
Allora glielo diciamo anche noi chiaramente, onorevole Talerico: non siamo più disposti a tollerare l’arroganza di chi arriva da fuori per giudicare, offendere e pontificare su una città che evidentemente conosce solo per sentito dire. Non ci servono “difensori d’ufficio”, ha ragione: Lamezia ha bisogno di rispetto. E il rispetto comincia dal silenzio di chi non sa e dovrebbe, quantomeno, imparare ad ascoltare.
Lei dice di non aver mai smesso di parlare. Bene, ma parlare non è sinonimo di conoscere, e il tono che usa verso chi la pensa diversamente lo dimostra. Dice che i suoi concittadini non mi conoscono. Forse ha ragione. Ma le assicuro che i lametini sanno bene chi io sia e chi ha governato negli ultimi dieci anni, e sanno anche chi oggi si presenta con gli stessi simboli, le stesse alleanze e gli stessi metodi. E non basta alzare la voce per cancellare il passato.
Se proprio ha voglia di redarguire qualcuno, lo faccia col presidente Occhiuto, che ha declassato l’aeroporto di Lamezia Terme, cuore dell’area centrale della Calabria, spostando il baricentro verso altri lidi per meri scopi di partito e politici, penalizzando anche Catanzaro. È lui e tutti voi che dovrebbe rendere conto ai lametini, e non chi vuole difendere come ha sempre fatto la nostra città.
Lamezia non aspetta più. Ha voglia di riscatto, e per ottenerlo ci vuole gente competente, forte e che non ha mai chiuso la bocca davanti a nessuno strapotere, men che meno di chi viene da fuori città.
Continui pure a parlare, se vuole. Ma noi continueremo a costruire. Con i fatti, con il coraggio e con il volto di chi Lamezia la conosce, la ama e vuole davvero cambiarla senza avere paura.
Ecco perché ho scelto di sostenere Doris Lo Moro, ho voglia di riscatto”.
