Il Procuratore di Catanzaro Salvatore Curcio rispondendo al giornalista Pietro Comito durante il Festival di libri sulle mafie “Trame ” dichiara che: “Ognuno ha il diritto di difendersi come meglio crede ma è importante sottolineare che al Presidente Occhiuto non è stata notificata un’informazione di garanzia bensì un avviso da parte del Gip che comunicava la richiesta del Pubblico Ministero di prorogare un’indagine iniziata nel maggio 2024, quando io ero ancora a Lamezia Terme. Pertanto, non ci sono stati episodi di indagini ad orologeria telecomandata come erroneamente è stato riportato.”
“Quando viene notificata una richiesta di proroga di indagine preliminare – ha aggiunto – la legge processuale italiana non prevede l’accesso agli atti. Non si tratta di una scelta personale, ma di un obbligo normativo. Se avessimo consentito l’accesso, avremmo commesso un abuso. Contrariamente a quanto insinuato, non abbiamo alcun interesse a divulgare atti senza criterio.
La legge e la nostra responsabilità sono sempre state la nostra guida. Non siamo i carnefici di nessuno. Se emergeranno fatti con rilevanza giuridica, saremo pronti ad accettare le responsabilità, ma la nostra priorità è garantire sempre il rispetto delle leggi e dei diritti fondamentali di ogni persona. In Italia, finché non cambierà la Costituzione, l’azione penale è obbligatoria e questo ci rende uguali di fronte alla legge.”
Fonte Maria Francesca Gentile – Trame Festival