Dal 10 al 25 maggio 2025, gli spazi di Proposte Design, in via Conforti 8 a Lamezia Terme, ospitano la mostra di Marco Barberio in arte Moz, dal titolo “Frammenti di realtà e visioni urbane”. L’inaugurazione si terrà il 10 maggio alle ore 18:00, con il patrocinio dell’Ordine degli architetti di Catanzaro. Il tema della mostra propone una riflessione sulla città contemporanea come organismo in continua trasformazione, plasmato da stratificazioni storiche, sociali e culturali.
Al centro della ricerca di Barberio vi sono scorci urbani che diventano spunti per riflettere sul vivere contemporaneo all’interno della città. L’artista esplora come gli spazi pubblici, piazze, strade, edifici, monumenti, parchi, siano il risultato di una stratificazione storica e culturale. Attraverso la sua pittura, ci invita a interrogarci sul concetto di “città ideale”, non come utopia, ma come possibilità concreta di costruire ambienti urbani migliori.
Barberio definisce il proprio stile “Realismo Campionato” (Sampled Realism), una tecnica che si ispira al principio del campionamento digitale. Utilizzando stencil, l’artista scompone l’immagine in aree nette di colore, eliminando sfumature e continuità per creare composizioni che, da lontano, appaiono realistiche, ma che da vicino rivelano intenzionali lacune visive.
Queste “assenze” diventano un elemento centrale del linguaggio dell’artista: simboleggiano le informazioni che perdiamo nella nostra esperienza digitale quotidiana. Tuttavia, proprio in questi vuoti si apre uno spazio per la partecipazione attiva dello spettatore, che viene invitato a completare l’immagine con la propria immaginazione.
Il “Realismo Campionato” si distingue dall’iperrealismo perché non enfatizza il dettaglio, ma anzi, lascia spazi da interpretare. Ogni opera diventa così una metafora visiva del nostro tempo: ciò che sembra reale è in realtà frammentario, incompleto, filtrato dalla soggettività.
Con “Frammenti di realtà e visioni urbane”, Marco Barberio offre una lettura profonda e originale del paesaggio urbano e della nostra percezione della realtà, proponendo al pubblico non solo immagini, ma esperienze da vivere e interpretare.