Riceviamo e pubblichiamo:
“La denuncia del dott. Giuseppe Colangelo sull’uso e sullo stato dei defibrillatori a Lamezia Terme, è molto grave e non può lasciare nessuno di noi indifferente, istituzioni politiche comprese. Ovviamente non possiamo certo attribuire la responsabilità del drammatico decesso del nostro concittadino in piazza 5 dicembre ai cittadini, in quanto in quel momento incapaci ed inetti ad utilizzare il vicino defibrillatore, però una certa accurata riflessione dobbiamo merita di essere posta. Questo non fosse altro per il rispetto di chi, come l’associazione Calabria-Cardio-protetta, si è spesa negli anni, attraverso lo stesso dottor Colangelo e gli altri volontari, a rendere più sicura la città da questo punto di vista, installando in varie zone il DAE, utile a salvare vite umane in caso di infarto.
Noi tutti cittadini alla luce dell’ultimo tragico evento di Lamezia avvenuto per strada, dovremmo avere quel giusto senso che non è solo civico ma soprattutto morale ed umano nel saper usare tempestivamente un apparecchio salvavita, saperlo usare esattamente come riusciamo ad utilizzare tanti altre apparecchiature che fanno parte ormai della nostra vita quotidiana. Dispiace poi riscontrare nelle parole del dottor Colangelo la delusione per un certo disinteresse che ha fatto si che l’associazione Calabria Cardio-protetta sia stata lasciata sola in questa missione.
In ragione di ciò da cittadino sento il dovere di lanciare un appello in primis all’amministrazione comunale ed al sindaco soprattutto in qualità di responsabile sanitario della città, di prestare attenzione a tale tematica in quanto sia diffusa ed instillata in noi cittadini la cultura del primo soccorso per strada in caso di arresto cardiaco di una persona, esattamente come da anni lo stesso dottor Colangelo ha più volte insegnato nelle scuole, negli spazi istituzionali e sportivi. Diviene necessario che il Comune organizzi dei corsi per la formazione di tali pratiche e che non devono essere solo un invito alla popolazione bensì un preciso dovere da rispettare, la parola obbligo suonerebbe male però in alcuni casi come questo potrebbe essere d’uopo. Mi auguro che la denuncia del dottor Colangelo e questo mio appello non rimangano inascoltati, in ogni caso, di comune accordo con Calabria Cardio-protetta , saremo lì a martellare con la nostra voce accompagnata anche da azioni eclatanti sul nostro territorio.”
Fonte Igor Colombo




