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Vigor Lamezia il ds: “Lavoro di squadra e passione”

Giovanni Caterino

Una carriera cominciata da calciatore, poi proseguita con diversi ruoli nel mondo del calcio, tra cui osservatore e procuratore. Oggi, per Giovanni Caterino, inizia una nuova avventura: quella da direttore sportivo della Vigor Lamezia. Un nome arrivato forse un po’ a sorpresa, come lui stesso ammette.

“Sì, nel nostro mondo funziona così. Anche quando svolgevo altri ruoli, spesso mi sono ritrovato a fare cose che né io né altri si aspettavano. Fa parte di questo ambiente. Come ho già detto anche in conferenza stampa, ho fatto praticamente tutti i ruoli tranne quello dell’allenatore, perché so bene che non ne sarei capace. Conosco i miei limiti.”

Ora però la testa è tutta su questo nuovo incarico, con l’entusiasmo di chi sa di avere una responsabilità importante.

“Siamo qui per cominciare una nuova avventura e ne sono davvero contento. La società mi ha chiesto di fare una cosa molto chiara: far divertire il pubblico, provare a riempire il D’Ippolito e mantenere vivo l’entusiasmo attorno alla squadra. Penso sia fondamentale, perché il calcio è dei tifosi. Se ci sono loro, si può costruire tanto. È chiaro che durante la stagione ci saranno momenti difficili, ma l’importante sarà superarli tutti insieme. Con il presidente ci siamo trovati in sintonia fin da subito: volevamo le stesse cose, e questo è stato decisivo. Cercheremo di allestire una squadra che possa divertire la nostra gente.”

Nel progetto della nuova Vigor, il primo tassello è stato l’allenatore: Antonio Foglia Manzillo.

“Sì, oggi è arrivata la sua ufficialità. Dopo tanti colloqui, credo sia la persona ideale per iniziare questo percorso. Ha un bagaglio di esperienza importante: 12 anni nei settori giovanili e 18 alla guida di squadre di questa categoria. Conosce bene la Serie D e sa come affrontarla. Anche sulla base delle sue indicazioni costruiremo la squadra. Qua si deve lavorare, il calcio non è più quello di una volta. Ho imparato che serve gioco di squadra, anche quando ero osservatore: non bastava il giudizio del singolo, ma si lavorava insieme. È quello che faremo qui.”

Caterino è consapevole che il lavoro sarà impegnativo, soprattutto sul piano dello scouting, ma assicura che le idee sono chiare.

“Non ho un team di scout che può girare ovunque, ma ho tanti contatti e persone fidate che mi daranno una mano. E poi, quando possibile, mi muoverò anche io per vedere le partite dal vivo, discuterne con chi di dovere e fare valutazioni condivise.”

Una parte importante del lavoro riguarderà la valutazione della rosa della scorsa stagione, e soprattutto la gestione degli under, obbligatori in Serie D.

“La Serie D, a differenza dell’Eccellenza, impone regole ben precise sugli under, quindi la prima riflessione va fatta su di loro. Tra quelli che ho osservato, alcuni devono restare per forza, sia per motivi anagrafici sia perché ho visto qualità reali. Se si scelgono bene gli under, diventa poi più semplice costruire il gruppo degli over. Guardando anche alla squadra che ha vinto il campionato, era un organico di valore, e mister Salerno è stato bravo a creare un gruppo unito. Abbiamo già individuato qualche profilo interessante: ora cominceremo i contatti per vedere se ci sono le condizioni per costruire qualcosa insieme. L’accordo tra le parti è sempre la cosa più importante.”

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