«Ricordare Francesco Ferlaino è un dovere civico, prima ancora che un desiderio dell’Associazione Nazionale Magistrati. Abbiamo scelto di riunirci qui a Lamezia, il luogo in cui si è consumato il tragico attentato alla vita del magistrato, proprio per ripartire dai luoghi del ricordo. Abbiamo anche cercato di attualizzare quella memoria, per riflettere insieme sulla figura e sul ruolo del magistrato in un momento complesso come quello attuale.»
Le parole di Giovanni Strangis, presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Magistrati di Catanzaro, sui tre giorni dedicati al ricordo e alla riflessione, nel nome di Francesco Ferlaino. Un’iniziativa che unisce memoria, giustizia e cultura, e che chiede con forza che nessun nome venga dimenticato.
«Vogliamo approfondire non solo la memoria personale e professionale di Ferlaino, ma anche tematiche fondamentali come la separazione delle carriere, la legalità costituzionale e i meccanismi del dialogo tra i poteri dello Stato. Temi che affronteremo proprio a breve, nel corso del primo evento. Giorno 3 vivremo un momento diverso, più intimo, che ci riporterà alle radici del ricordo. Farlo all’interno di un Palazzo di Giustizia ha un valore simbolico importante: significa aprire le porte del tempio della giurisdizione alla collettività e alla memoria condivisa.
Il prossimo 7 luglio ospiteremo uno spettacolo teatrale promosso dalla ANM proprio qui a Lamezia, all’interno del programma di celebrazioni per il giudice Ferlaino e per tutti i magistrati vittime di mafia. Siamo in un periodo simbolicamente carico, tra le ricorrenze delle stragi di Capaci e via D’Amelio. E vogliamo rispolverare la figura di Ferlaino, che merita una maggiore attenzione.»
«Ferlaino è un magistrato sulla cui morte non è mai stata pronunciata una parola di verità processuale. Non c’è mai stata giustizia. E questo, purtroppo, rischia di renderlo vittima due volte.»