Durante l’inaugurazione della “Culla per la Vita” in uno spazio antistante l’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, Antonio Battistini, Commissario straordinario Asp di Catanzaro, ha sottolineato il significato profondo di questo progetto e il contesto che lo ha reso possibile.
Commissario, questo è un bel momento?
“Questo è un bellissimo momento, perché l’ospedale è, prima di tutto, un luogo di accoglienza. È un luogo dove arrivano persone che soffrono, che vivono difficoltà, e devono poter trovare soluzioni, conforto e umanità. La ‘Culla per la Vita’ è un presidio di civiltà, certo, ma rappresenta anche qualcosa di più. Vuole essere un messaggio, che la città di Lamezia insieme all’Azienda sanitaria intende lanciare: un messaggio di apertura, di affidamento, di fiducia.”
Qual è l’invito rivolto ai cittadini?
“Rivolgetevi all’ospedale con fiducia. Rispettate chi vi accoglie, chi vuole alleviare le vostre sofferenze. Perché solo insieme possiamo affrontare e superare i tanti problemi che affliggono il nostro tempo e questa realtà. Questo progetto è un bel messaggio di speranza e collaborazione.”
La “Culla per la Vita” è infatti il frutto di una sinergia concreta tra istituzioni, sanità e società civile.
È nata grazie al contributo di tante personalità e realtà: il Soroptimist Club, altre associazioni competenti, l’azienda sanitaria e tutte le persone che vedete qui oggi sono un esempio di vera collaborazione collettiva. E questo è molto bello.”
Come funziona la culla e come si garantisce l’anonimato della madre?
“La culla è posizionata in un’area discreta, protetta e non videosorvegliata in modo da tutelare l’anonimato. Nessuna telecamera riprende l’auto che si ferma o la persona che arriva. L’unico punto inquadrato è la culla stessa e le mani che lasciano il neonato. Non si vedrà mai il volto o l’identità della madre.”
Nel momento in cui la serranda viene aperta, scatta un allarme collegato al reparto di neonatologia, dove il personale può monitorare la culla tramite video. Una speciale culla da trasporto, fornita in dotazione, consente un trasferimento immediato e sicuro del neonato al reparto, garantendo il massimo della protezione anche in caso di maltempo.
Non potevamo posizionare la culla all’esterno: sarebbe stato rischioso per il neonato. Abbiamo scelto una posizione che coniugasse sicurezza, anonimato e tempestività di intervento.”