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Grandinetti: “Il caso Lamezia dimostra il fallimento della sanità calabrese. Basta promesse, diteci cosa avete fatto”

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“Le testimonianze che emergono in questi giorni dalla cronaca locale, come quella del calvario di una donna al pronto soccorso di Lamezia Terme, sono uno schiaffo alla coscienza civile. Racconti di sofferenza, di abbandono, di umiliazione, di ore interminabili di attesa, di pazienti lasciati in condizioni indegne. Non sono soltanto episodi isolati, rappresentano la fotografia impietosa di una sanità calabrese che da anni tradisce i cittadini, in particolare i più fragili”- così dichiara in una nota stampa Francesco Grandinetti, iscritto al Pd Lamezia.

“La mia prima vicinanza va alla figlia che ha denunciato pubblicamente quel dramma vissuto da sua madre: ci vuole forza e coraggio per trasformare il dolore in testimonianza. Il suo racconto è il grido di tante famiglie calabresi che quotidianamente vedono negata non solo la cura, ma anche il rispetto.

È evidente che a volte la mancanza di umanità da parte del personale dei pronto soccorso sia figlia di una politica cieca, che non investe sul personale, lasciandolo combattere tra disfunzioni e carenze croniche di organico. Ma bisogna avere l’onestà di dire che, altre volte, questa mancanza di umanità nasce da caratteristiche individuali. Chi non possiede empatia non può essere collocato in un reparto in cui, oltre alla professionalità, serve la capacità di accogliere e rispettare il dolore delle persone. In un pronto soccorso, la competenza medica deve sempre andare di pari passo con l’umanità.

In vista delle imminenti elezioni regionali, la politica calabrese torna a parlare di sanità. Ma i cittadini, e soprattutto i lametini, sono stanchi di sentire cosa i candidati “faranno”. La vera domanda è un’altra: cosa avete fatto fino ad oggi? Chi ha già ricoperto incarichi regionali deve spiegare ai cittadini quali iniziative concrete, e non solo mediatiche, sono state messe in atto per ridurre le sofferenze delle persone. Quante volte sono state nel nostro Ospedale per verificare con i propri occhi la situazione? Quali azioni sono state intraprese per assicurare cure tempestive ed eque, per fermare la deriva che spinge sempre più verso il privato e abbandona il pubblico? È una deriva che, se confermata, trova riscontro anche in alcuni filoni di inchiesta della Procura di Catanzaro- prosegue Grandinetti.

“Non è più accettabile che madri, padri, anziani, giovani, siano costretti a vivere veri e propri calvari per ricevere assistenza sanitaria. Non è accettabile che chi ha più bisogno venga lasciato indietro, come se la sua dignità valesse meno. Non è accettabile che a pagare siano sempre i più deboli.

La politica regionale non può più limitarsi a proclami e promesse. Deve guardare in faccia la realtà, assumersi le proprie responsabilità e dire chiaramente ai cittadini cosa ha fatto quando ne ha avuto la possibilità. Le persone sono stufe di sentire “faremo”. Ora vogliono sapere cosa hanno realmente fatto per garantire un diritto fondamentale, quello alla salute.

Se davvero vogliamo una Calabria diversa, non servono nuovi slogan. Serve un’assunzione di responsabilità e un impegno concreto a non tradire più la dignità di chi soffre”.

 

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